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Bodyscan, perché è utile nella gestione dei flussi

L'utilità del bodyscan nella gestione dei flussi

Vivere dei momenti di cambiamento epocale come quello che stiamo attraversando può essere molto stimolante perché ci dà la possibilità di mettere in campo idee nuove e di ampliare la nostra visione delle cose: proporre sul mercato il bodyscan è stata la risposta attiva e proattiva di GLM Security.
È vero infatti che il nostro core business è quello dei sistemi di sicurezza, ma oggi proteggerci ha assunto contorni molto più ampi: accanto alle minacce che siamo soliti combattere con sistemi d’allarme all’avanguardia e l’adozione della centrale operativa come plus importante nella lotta ai furti, ce ne sono altre che rendono necessario avere un maggiore controllo sulla salute delle persone che varcano la soglia di locali pubblici, uffici, centri congressi.

Il bodyscan ha proprio questa funzione, cioè controllare in maniera rapida e precisa alcuni parametri vitali delle persone, per di più evitando il contatto diretto con degli operatori dedicati e permettendo di evitare la formazione di file ed assembramenti.
Vediamo insieme il perché.

Niente file ed assembramenti grazie al bodyscan

Chiunque abbia un’attività che prevede l’accesso di un buon numero di persone si sarà già posto il problema e, per chi ha già riaperto, se lo sarà già trovato di fronte sotto forma di realtà: misurare la temperatura persona per persona può creare file e momenti in cui gruppi troppo nutriti di avventori affollano le entrate.
Bisogna trovare una soluzione, nel rispetto ovviamente di una normativa che è stata emanata per proteggerci e per evitare di tornare ai numeri spaventosi di contagio dei mesi scorsi.

GLM Security risponde a questo problema con il bodyscan che ha come primo enorme vantaggio proprio il fatto di non richiedere il blocco delle persone in transito.
Il sistema di telecamere collegato al bodyscan è dotato di un trepiedi che può essere posizionato all’ingresso dei differenti locali e che lavora in collegamento con un software automatico: non c’è dunque bisogno che vi sia un operatore a reggere il bodyscan e ad azionare manualmente il grilletto per misurare la temperatura corporea.
Già ad un metro e mezzo di distanza il sistema permette di rilevare il volto e la temperatura, escludendo in automatico eventuali altre fonti di calore non strettamente collegate ai dati biologici della persona, evitando tra l’altro qualsiasi forma di errore.

Abbiamo tutti avuto esperienza in questi giorni di misurazioni effettuate dagli operatori, i quali necessariamente devono essere più vicini al nostro volto e comunque ci mettono una certa dose di tempo per azionare il misuratore di temperatura.
Nessuna di queste due cose accade con il bodyscan che dunque permette di gestire in modo molto più agevole i flussi di persona in entrata, andando anche a minimizzare gli errori.
Se hai delle curiosità sulle caratteristiche tecniche del bodyscan, puoi leggere questo ulteriore articolo di approfondimento, oppure contattaci subito e risponderemo ad ogni tua domanda!

Rilevamento biometrico e GDPR

Nel momento in cui si propone sul mercato un prodotto come il bodyscan la nostra professionalità ci impone anche di indagare alcuni aspetti magari non strettamente legati al nostro ambito di azione.
Nel caso specifico ad esempio, la legge sulla privacy che è molto stringente in materia di trattamento dati.

Per agevolare il lavoro dei nostri potenziali clienti, vogliamo quindi condividere alcune informazioni sul tema: sicuramente da approfondire, ma che possono essere un importante punto di partenza.
All’interno del Regolamento Europeo 679/2016 i dati biometrici rientrano nella categoria di dati definiti particolari, che per la loro sensibilità e stretta attinenza alla sfera più “personale” dell’interessato, sono oggetto di specifica protezione.

Nel caso del bodyscan i dati personali sono ottenuti da un trattamento tecnico specifico relativi alle caratteristiche fisiche, fisiologiche o comportamentali di una persona fisica che ne consentono o confermano l’identificazione univoca, quali l’immagine facciale o i dati dattiloscopici (impronte digitali, riconoscimento retina).
Per questo motivo sarà necessario predisporre un certo numero di trattamenti, ognuno dei quali rispetti tutti gli elementi della GDPR, ed ottenere il consenso esplicito da tutti gli interessati.