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9 Novembre 2018 Fisco 0 commenti

Detrazioni fiscali per l’antifurto e la videosorveglianza

detrazioni fiscali

Detrazioni fiscali per l’antifurto: come ottenerlo

La legge di bilancio 2018 permette, grazie ad una proroga fino al 31 dicembre di questo anno, di detrarre il 50% delle spese sostenute per ristrutturazioni edilizie. In quest’ambito è compresa anche l’installazione di antifurti e telecamere di videosorveglianza. Adesso è un buon momento per chiamare dei professionisti e rendere la tua casa più sicura e per dormire sonni tranquilli. In questa guida ti aiuteremo a capire chi può ottenere il rimborso e come fare per chiederlo.

Informazioni sulle detrazioni fiscali per telecamere di videosorveglianza

Le detrazioni fiscali in genere, quindi anche quelle per le ristrutturazioni edilizie, gravano sull’IRPEF.

I beneficiari sono:

  • i proprietari di un immobile
  • coloro che godono di un diritto di usufrutto, abitazione o simili
  • locatari
  • società o imprenditori individuali

Il massimo importo rimborsato è 96.000 euro, da poter impiegare non solo per il sistema di allarme, ma in generale per qualsiasi ristrutturazione. Si possono anche fare sostituzioni, riparazioni e innovazioni di un sistema di telecamere di videosorveglianza o affini. La cifra rimborsata è divisa in 10 rate annue che verranno erogate a partire dal 2019.

Come ottenere il bonus

Per ottenere il bonus è necessario inviare all’ENEA, in maniera telematica tramite il sito internet, i dati relativi alla ristrutturazione o all’istallazione di videocamere di videosorveglianza, inoltre è indispensabile avere e conservare i seguenti documenti, che potrebbero essere richiesti dall’Agenzia delle entrate per un ipotetico controllo:

  • domanda di accatastamento
  • ricevute di IMU e TASI
  • tutti i documenti relativi all’autorizzazione dei lavori
  • una certificazione di conformità dell’impianto come da legge 37/2008 fornita dalla ditta che ha fatto i lavori
  • il bonifico parlante usato per il pagamento, nel quale vengono indicati chiaramente i dati del consumatore che paga le tasse e dell’azienda che ha fatto il lavoro, nonché una causale.

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